Quella volta in cui mi sono innamorata dell'Experiential Marketing (e non mi è passata più)
Da cosa nasce la mia passione verso l’Experiential Marketing?
Non è una domanda semplice, è una passione che si è rafforzata negli anni.
Ma se dovessi individuare qual è stata quella cosa che mi ha fatto scattare una piccola lampadina nella testa beh, direi che è stata una “serra”.
😳😳😳
Ero a New York e stavo iniziando le ricerche per la mia tesi di laurea, di cui avevo appena individuato l’argomento (dopo aver visitato negozi pazzeschi come House of Innovation di Nike): la Shopping Experience.
Tra le ricerche mi sono imbattuta in alcuni articoli che parlavano del Pop Up di Hunter alla Grand Central Station e… beh è stato amore a prima vista 😍
Nel 2017 il marchio britannico Hunter ha inaugurato un Pop Up ispirato ad una serra in pieno centro città, con tanto di nebbia, muschio e suono della pioggia.
Il tutto è stato realizzato per mostrare i capi impermeabili del brand e farli provare al consumatore proprio all’interno dell’ambiente per il quale sono stati progettati.
Quello che mi ha colpito, oltre alla location, all’estetica del Pop Up, alla strategia di marketing… è stata la semplicità.
È vero, forse portare una serra con tanto di nebbia e pioggerellina in una delle stazioni più importanti e conosciute al mondo può non essere così semplice.
Ma l’idea sotto al progetto lo è: far provare alle persone un prodotto esattamente nelle condizioni in cui dovranno usarlo qualora decidessero di acquistarlo. Non solo: anche far immergere le persone, stimolando i cinque sensi, all’interno del mondo del brand, all’interno del suo ambiente (in questo caso le Highlands scozzesi), del suo heritage, dei suoi valori e della sua cultura.
L’ho trovato semplicemente geniale, e non ho potuto fare altro che cercare, ancora e ancora, attivazioni come questa!
Non perdere tutti gli aggiornamenti sul Blog, il mio nuovo spazio, condiviso, di riflessione, studio, ricerca sull’Experiential Marketing 🤓